ROMA, 8 dic – ”La gente mi ferma per strada e mi dice: ‘arrestateli tutti’. La cosa mi preoccupa molto perche’ mi ricorda la voglia di forca e le monetine del ’93. Sono preoccupato della generalizzazione nel considerare tutta la politica corrotta. La gente, in questa fase, fatica a ragionare. In un Paese in crisi, vedere chi ruba indigna ancora di piu’ e quindi e’ difficile far ragionare la pancia delle persone. Ma il nostro compito e’ ragionare e non farci prendere dall’emotivita”’.
Lo afferma Raffaele Cantone, presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione (Anac), in un’intervista a Repubblica. ”Vorrei che l’indignazione di un giorno delle persone e della politica fosse sostituita da un impegno duraturo. La corruzione non e’ un male che si vince urlando due giorni, c’e’ bisogno di cambiamenti radicali da parte della politica e dei cittadini”, dice Cantone. Sul fronte politico ”malgrado la difficolta’ del periodo, io vedo segnali positivi: la nomina all’unanimita’ del presidente dell’Anac, l’approvazione di una legge che ci ha consentito di commissariare gli appalti dell’Expo e il consorzio Mose. Si puo’ dire che non basta, ma certamente e’ un segnale positivo”.
In merito ai capilista bloccati nell’Italicum, Cantone osserva: ”L’indagine di Roma non ha dimostrato che i soldi servivano per comprare voti in qualche caso destinati perfino alle primarie? Non e’ la prova che forse le preferenze rischiano di peggiorare la situazione?”.
(ANSA)