‘Ndrangheta: i numeri della Questura di Reggio Calabria, “nel 2014 sequestrati beni per 49 milioni”

I risultati raggiunti nell’ultimo anno sono stati illustrati alla stampa dal Questore Guido Longo

REGGIO CALABRIA, 30 dic.- Dal contrasto alla ‘ndrangheta e alla criminalità diffusa fino al supporto per fronteggiare l’emergenza migranti, l’anno della Questura di Reggio Calabria si è concluso con risultati importanti.

Nell’ambito dell’operazione umanitaria Mare Nostrum sono stati soccorsi oltre 15mila migranti nella provincia per un totale di 32 sbarchi, 27 dei quali avvenuti al porto di Reggio Calabria. Nel corso del 2014 sono state arrestate complessivamente 480 persone e ne sono state denunciate 1030 a piede libero.

Il contributo alla tutela della sicurezza pubblica offerto dal personale delle specialità Polizia Postale, Polizia Ferroviaria e Polizia Stradale è stato pari a 72 arresti e 310 persone denunciate in stato di libertà. Rilevante è anche il dato relativo ai sequestri e alle confische dei beni nei confronti della criminalità organizzata, ammontante ad un valore complessivo di 49 milioni di euro, con un dato in crescita rispetto al precedente anno 2013.

Le operazioni svolte dalla Squadra mobile e dai nove commissariati distaccati sono state 17, due delle quali di carattere internazionale e cinque finalizzate alla cattura di pericolosi latitanti. Dieci in tutto gli uccel di bosco finiti in galera per diversi reati. Inoltre a un totale di 64 persone segnalate all’autorità amministrativa si aggiungono, con un netto incremento rispetto allo scorso 2013, un totale di 205.300 persone controllate con 3.400 contravvenzioni per violazioni al codice della strada, elevate specie nell’ambito dei controlli disposti in occasione dei fine settimana e finalizzati alla prevenzione degli incidenti stradali.

Importante anche il piano Focus ‘ndrangheta, voluto dal capo della Polizia e coordinato dalla Prefettura, che ha definito una complessiva strategia di governance di prevenzione e contrasto al fenomeno ‘ndrangheta e alle sue ramificazioni. Il piano ”intende riaffermare i valori della legalità – spiegano dalla Questura reggina – intervenendo in tutti gli ambiti e settori che contribuiscono al rafforzamento del senso di fiducia nei confronti delle istituzioni e che creano, di fatto, vicinanza dello Stato al territorio. Basti citare, tra i molteplici interventi effettuati, quelli condotti in ambiti quali il controllo delle attività produttive e commerciali, il contrasto all’abusivismo nelle sue molteplici forme, le attività di smaltimento e trattamento rifiuti, le attività di controllo in ambito edilizio”.

(AdnKronos)

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