Mafia, in Lombardia 50 terreni confiscati

Milano, 13 gennaio 2014 – La mappa dei sequestri alla mafia interessa il 12% del territorio lombardo, in totale sono 184 i centri in cui lo Stato è intervenuto, per sequestrare alla criminalità organizzata 50 terreni agricoli e fabbricati rurali in 29 comuni fra Milano, Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese. E’ la Coldiretti che snocciola i numeri su dati Anbsc, in occasione della firma a Milano del piano Mafia Free tra Regione, Comune, Ministero dell’Interno e Società Expo. “La mafia sale anche sul trattore”, dunque e per la maggior parte, appartamenti, ville, box, capannoni e attività commerciali sono i beni confiscati, la cui quantità ” è da un lato un indicatore preoccupante di infiltrazioni nei nostri territori – commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia -, dall’altro però è il segnale di una grande attività di indagine e di repressione. Gli investimenti del crimine organizzato sembrano puntare in particolare sul settore immobiliare residenziale, come dimostrano i dati dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati”. I 50 fra terreni agricoli e i fabbricati rurali sequestrati in Lombardia si trovano: 25 in provincia di Milano (a Bernate Ticino, Buccinasco, Cesano Boscone, Gaggiano, Milano, Nerviano, Rho, Sedriano e Segrate), 7 in provincia di Brescia (a Bovegno, Breno, Brescia, Calcinato, Capriano, Pezzaze e Soiano sul Lago), 7 nel Comasco (a Caslino D’erba, Erba, Lomazzo, Lurago d’Erba e Tavernerio), 4 nel Lecchese (Cesana Brianza, Costa Masnaga, Lecco e Olginate), 4 nel Pavese ( a Portalbera e Vigevano), 1 a Sondrio (Madesimo), 1 a Varese (Luino) e 1 a Bergamo (Berbenno). In totale in Lombardia sono 1.186 i beni sequestrati: si tratta della prima regione del centro nord e la quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria. In provincia di Milano il 43% dei comuni (58 su 134) e in quella di Monza il 24% (13 su 55) è stata interessata dalla confisca di appartamenti, box, aziende, capannoni, attività commerciali e terreni agricoli riconducibili al crimine organizzato. La stessa cosa è avvenuta per quasi il 16% dei comuni bresciani (32 su 206), per il 13,5% di quelli in provincia di Varese (19 su 141), per il 10% in provincia di Como (16 su 160). Il 39% di tutti i 184 comuni dove si trovano beni confiscati è concentrato fra le province di Milano e Monza, il 25% riguarda la fascia prealpina fra Varese, Como e Lecco. L’asse Bergamo-Brescia pesa per un 23%, mentre l’area basso padana fra Mantova-Cremona-Lodi-Pavia incide per il 12%, mentre l’1% è in Valtellina. (fonte ilgiorno.it)

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