REGGIO CALABRIA – Una microspia è stata scoperta in un ufficio della Procura di Reggio Calabria utilizzato normalmente dal pm Nicola Gratteri, titolare, tra l'altro dell'inchiesta sulla strage di Duisburg del Ferragosto dello scorso anno. La scoperta è stata fatta martedì scorso durante un'operazione di «bonifica» degli ambienti finalizzata proprio alla ricerca di microspie. La microspia è stata trovata martedì scorso, 22 aprile, nel corso di alcuni servizi finalizzati alla bonifica degli uffici giudiziari.
LE INDAGINI – Nella stanza dove è stato trovato il dispositivo, Gratteri solitamente tiene interrogatori e concorda le indagini con la polizia giudiziaria. Nelle scorse settimane ci sono state fughe di notizie su alcune inchieste delicate condotte dalla Procura di Reggio Calabria. È il caso, per esempio, delle indagini condotte sul presunto ruolo che avrebbe svolto il senatore Sergio De Gregorio per l'acquisto, per conto di una cosca, dell'immobile che un tempo ospitava una caserma dell'esercito, e sui presunti rapporti tra Marcello Dell'Utri ed un faccendiere, Aldo Miccichè, in merito al voto degli italiani residenti in Sud America.
LA CONFERMA – Il fatto è confermato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone: «Mi pare evidente che qualcuno aveva interesse ad ascoltare il lavoro e le impressioni del dottore Gratteri». Il magistrato conferma anche che la stanza spiata era usata dal pm antimafia: «Questo è un dato di fatto oggettivo che l'azione era rivolta a lui, questo è un fatto che ci preoccupa molto». In mattinata era trapelata la voce di un sospettato all'interno della Procura di Reggio Calabria ma su questo punto Pignatone smentisce la circostanza: «Non ci sono elementi che ci fanno pensare a ciò, ma sarà la procura di Catanzaro, competente per territorio su fatti che riguardano i magistrati reggini, a fare le verifiche del caso. Lunedì – ha concluso – trasmetteremo gli atti alla Procura catanzarese compresa la relazione del Ros reggino che sta indagando sull'episodio».
IL MAGISTRATO – Nicola Gratteri è un magistrato (sostituto procuratore distrettuale antimafia di Reggio Calabria) che lotta in prima linea contro la 'Ndrangheta calabrese e attualmente costretto a vivere sotto scorta. Il 24 giugno 2005 gli viene potenziata la scorta alla scoperta, il 21 giugno nella piana di Gioia Tauro, da parte del Ros dei Carabinieri di un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalashnikov, bombe a mano) che sarebbbero potute servire per un attentato ai danni di Gratteri.
fonte: Il Correre della Sera
REGGIO CALABRIA, 26/04/2008 – “Venire a sapere che qualcuno ha inteso piazzare una microspia negli uffici della DDA di Reggio Calabria provoca in tutti noi un senso profondo di smarrimento, soprattutto nel momento in cui si ipotizzano coinvolgimenti di presunte talpe all'interno degli stessi uffici giudiziari”. E' il commento del Movimento antimafia “Ammazzateci Tutti” alla notizia delle presunte talpe alla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
“Già nei mesi scorsi – continuano i giovani antimafia calabresi – si è saputo che era in arrivo a Reggio il tritolo per far saltare in aria i magistrati antimafia, e tutto ciò è rimasto in sordina: scarsa attenzione sia da parte dei media ed un assordante silenzio finanche da parte di alcune Istituzioni”. I giovani di 'Ammazzateci Tutti' rivolgono un appello al Presidente Napolitano ed al Governo “affinché dispongano le misure necessarie, anche straordinarie, atte a garantire l'imperturbabilità del Pm Nicola Gratteri e l'inviolabilità delle sue indagini”.