Grandi manovre e larghe intese… speriamo almeno di vincere Sanremo!

Ruggero PegnaPer la politica locale e nazionale sono giorni di grandi manovre.  L’Italia è attraversata dagli ultimi  brividi di freddo dell'inverno e da quelli per i primi tour elettorali.

Walter, rendendosi conto che non ci sono i tempi per gli spostamenti a piedi, stile torcia olimpica e, soprattutto, che Fassino non gli tiene il passo in salita, si è visto costretto a ripiegare sul pullman già usato da Romano. Via la cyclette del suo predecessore, fuori dal frigo i tartufi di Pizzo ripieni di mortadella a pezzettoni, studiati dai maestri gelatai calabresi per tenere sempre alto l’umore dell’ex premier; dentro un bel tapis roulant, un po’ di profumatissimo pecorino di Crotone, buono anche per l' amatriciana, dono di Natale della nostra onorevole Marilina Intrieri ed ecco pronta la casa viaggiante di Veltroni!

Dall’altra parte, Silvio, in attesa di sorprenderci dal cielo con una nuova versione del dirigibile di Umberto Nobile, ha optato per i megaposter alti trenta piani.

In Calabria, però, l’altezza massima dei fabbricati ci consente di vederne solo piedi e gambe. Dallo slogan  in basso, “Rialzati Italia”, non ci sono comunque dubbi. Anche senza il suo ammaliante sorriso, capace di illuminare a giorno una intera città, quelli sono i manifesti di Silvio e del suo Ppl che annunciano il nuovo miracolo italiano! 
Come ogni Messia che si rispetti, non può venire meno al miracolo dei miracoli. E questa volta, per crederci, ci vuole davvero Fede. Emilio ne ha tanta e non ha dubbi. L’Italia risorgerà e riprenderà il cammino! Il rischio, però, è che il miracolo funzioni a metà e l’Italia sia costretta alla carrozzella per disabili.

Silvio, con il suo solito eccesso di ottimismo, non ha considerato, infatti, le condizioni del piede dello stivale, piuttosto malconcio. Non sono certo serviti l'arresto del "Supremo" e la presenza alla Bit di Milano per rassicurare tutti sullo stato di salute della Calabria, anzi, ce le hanno date nella caviglia pure lì!  Nella serata finale in cui sono stati assegnati i  “Bit Tourism Award 2008”, gli oscar del turismo italiano, dov’è finita la nostra regione?  Che il nostro assessore regionale non potesse essere presente lo sapevamo già ma, almeno, avremmo potuto fare realizzare da Gerardo Sacco, che non si tira mai indietro, una sua bella scultura in bronzo. Sarebbe stato un autentico effetto speciale da fare impazzire anche i giapponesi.

Vi immaginate, all’ingresso dello stand della Regione Calabria,  i Bronzi di Riace sui lati ed al centro la statua dell’assessore Tripodi con un bel collier di peperoncini del nostro grande maestro orafo? E sullo sfondo, tra la Gregoraci e la lametina Paolona di “Uomini e Donne”, un quadro tipo Gioconda con la faccia dell’ ex assessore Mimmo Crea sopra la testa in marmo di Pino Galati prima del trapianto di capelli, dentro una teca di cristallo?  Se avessimo voluto esagerare,  avremmo potuto pure esibire le riproduzioni di padre Fedele in posa da “Toro Cozzante” di Sibari e quella del sedere di Angela Ferlaino, che tanto è piaciuto a Tinto Brass. Tra culi, tette, bronzi e soppressate, secondo l’antica ricetta che coniuga arte, tavola e belle donne, avremmo fatto un figurone e sbancato la Fiera. Oliviero Toscani si è certamente distratto perché, altrimenti, non si sarebbe fatto scappare idee come queste. 

Ecco, invece, la sequenza dei principali oscar assegnati dalla Borsa Internazionale del Turismo. Categoria “Migliore Regione Italiana”, premio alla Toscana.  “Premio Speciale Sito Web” al Veneto. “Premio Speciale per la Comunicazione” al Friuli Venezia Giulia. “Migliore Città Italiana” Roma. D’altronde non poteva essere Catanzaro!

Lo schiaffo vero, però, ce lo hanno dato i cugini dirimpettai. Premio per il “Miglior Viaggio in Italia” alla Sicilia, che si  è pure presa quello per la “Migliore Campagna Pubblicitaria”.

E noi, con i nostri super slogan di Oliviero, costati oltre seimilioni di euro, che fine abbiamo fatto? Agazio ed il portavoce Pantaleone, delusi da questi verdetti, hanno scaricato tutta la rabbia con un messaggio televisivo a reti unificate, trasmesso finanche da Al Jazira, che ha commosso pure Bin Laden, ancora piuttosto incavolato per la relazione dell’antimafia che ha paragonato la ‘ndrangheta ad Al Qaeda. 

“Mi rivolgo a tutte le donne e a tutti gli uomini calabresi – ha detto Agazio – Mi rivolgo a voi in una confessione senza freni, per rendervi partecipi del mio dilemma…”
Alle prime parole del Presidente, il designatore Collina ha spento subito il televisore ed ha chiamato l’arbitro Dondarini, impartendo ordini precisi per la partita della Reggina con la Juventus, mentre Pippo Baudo ha riempito di lacrime tutta la riviera ligure. Vuoi vedere che con Sergio Cammariere  vinceremo almeno Sanremo?

Ruggero Pegna

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