ROMA, 11 dic – Uno “scatto di reni” della politica per affrontare quella ‘mala-giustizia’ che contribuisce non poco ad affossare qualsiasi processo di rimodernamento del Paese. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, la invoca, dopo che l’ennesimo episodio di cronaca, i nuovi fatti di corruzione, riportano all’urgenza di interventi capaci di dare risposte alle istanze di giustizia che il Paese rivendica. “La politica deve cercare di prevenire i fenomeni prima che si verifichino, ma c’e’ bisogno di una riforma della giustizia radicale che affronti tutti i problemi e li risolva” esorta il presidente del Senato che oggi ha ripercorso i fatti salienti dell’anno alla presentazione,a Palazzo Madama, del libro PhotoAnsa 2014. Insomma, afferma il Presidente del Senato, e’ arrivato il momento che la politica cessi di delegare alla magistratura la soluzione dei problemi che mettono a repentaglio un corretto svolgimento dei processi democratici. “Perche’ e’ sempre la magistratura a scoprire i fatti, le responsabilita’? Perche’ la politica non riesce ad arrivare per prima?”.
La lunghezza dei processi, ad esempio, resta uno dei principali problemi da risolvere. Come resta da risolvere e riformare il capitolo della lotta alla corruzione. “Ben venga”, quindi, “la determinazione del presidente del Consiglio nel portare avanti il ddl contro la corruzione” afferma la seconda carica dello Stato ricordando “timidamente”, che lui stesso, proprio ad inizio legislatura, aveva depositato un ddl in materia, “rappresentando quali erano le priorita’ per l’emergenza criminale ed economica”. Ma ora c’e’ anche lo scandalo romano e, da ex procuratore nazionale antimafia, Grasso non puo’ non riconoscere i segnali che arrivano da quel “grumo di potere trasversale, intreccio di intimidazioni, ricatti, interessi che devono esser superati. C’e’ – dice – un rapporto tra imprenditori, politici, pubblica amministrazione e organizzazioni criminali che se non viene bloccato non possiamo sperare in un cambiamento, in una crescita del Paese”.
Soprattutto, osserva Grasso, “siamo in presenza di un gruppo criminale che senza definirsi mafioso usa metodi di violenza e di intimidazione come quello di un’organizzazione strutturata”. Di piu’, “si puo’ ritenere un gruppo similare alla mafia, ne usa gli stessi strumenti, sfrutta quell’area grigia” e da li’ “si infiltra nell’area legale che non sa respingere certe offerte”. Anche per questo occorre dare alla magistratura “gli strumenti per combattere la corruzione ma non solo, perche’ ci sono tutta una serie di reati connessi, il falso in bilancio, le false fatturazioni, l’evasione fiscale, il riciclaggio” ma perche’ “e’ tutto un sistema che puo’ fare recuperare soldi alle casse esangui dello Stato e dare una maggiore sensazione di uguaglianza. Non dimentichiamo – ci tiene a sottolineare – che parliamo di soldi rubati ai cittadini”. Detto questo il Presidente del Senato non intende proporre ricette, indica solo alcune, tra le tante, riforme che andrebbero affrontate: “il sistema delle impugnazioni, delle notifiche, la digitalizzione della giustizia, il problema del personale”.
E, sempre in tema di riforme, si dice convinto che su quella del Senato, dopo tanti passaggi e un referendum, si possa arrivare ad un testo ben meditato. Giudica invece “inopportuna” ogni discussione su modi e tempi del cambio di guardia al Quirinale.
Napolitano, “ancora ieri” ha dimostrato di essere “nel pieno delle sue prerogative e poteri. E rimane un punto di riferimento e di sprone. Non e’ il momento di parlare adesso delle sue dimissioni”. Il suo sguardo, proprio ripercorrendo i fatti salienti dell’anno che sta per concludersi, si leva invece oltre confine, tra le richieste di pace che vengono dal Medio Oriente sino ai timori provocati dai venti di guerra in Ucraina. Con una speranza che gli deriva dall’esperienza diretta per aver praticato molto sport da giovane. “Ho imparato – racconta commentando le foto di un Balotelli sconfitto a terra e di un Nibali che vola per aggiudicarsi il tour – che dai momenti di crisi bisogna trarre la forza per le opportunita’ di rivincita” .
(La foto di Pietro Grasso è di Roberto Monaldo)
(ANSA)