‘NDRANGHETA: BRUGNONE, PER MINACCE AD ALDO PECORA INTERVENGANO ISTITUZIONI

{mosgoogle}(ASCA) – Roma, 28 feb – ''Mi ritrovo a dover confermare la vicinanza mia e di tutti i giovani del movimento Ammazzateci Tutti, legata ad una forte preoccupazione per i recenti atti intimidatori rivolti al nostro Presidente, Aldo Pecora'': e' quanto affermato dal Responsabile organizzativo nazionale di Ammazzateci Tutti, Massimo Brugnone.

''La linea del movimento e' sempre stata quella di non diffondere le varie minacce, intimidazioni e aggressioni subite da Aldo Pecora e da altri ragazzi di Ammazzateci Tutti, rispettando sempre il lavoro delle forze dell'ordine nel non voler rischiare di inficiare quelle indagini che devono essere e rimanere segrete per essere portate a buon fine – continua Brugnone – in questi giorni la situazione in Calabria sta pero' diventando insostenibile: ai danni di Aldo Pecora sono state fatte in poco piu' 48 ore una palese minaccia di morte e un aggressione personale da due finti giornalisti, uno dei quali a volto coperto. Minacce, queste ultime, che il nostro Presidente si ritrova ad affrontare in silenzio gia' da anni. La piu' grave i primi giorni di Marzo del 2008 quando sulla Salerno-Reggio Calabria Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti vennero letteralmente catapultati fuori strada da una macchina rimanendo vivi per miracolo''. ''Le tante minacce telefoniche ogni volta che Aldo Pecora metteva piede in Calabria sono anche sopportabili ed accettabili – incalza il Responsabile organizzativo di Ammazzateci Tutti – ma oggi non possiamo piu' rimanere silenti. C'e' un evidente attacco personale nei confronti del nostro leader, che e' tutt'ora accompagnato dal silenzio dei media nazionali''.

''In questi giorni – conclude Brugnone – dobbiamo ringraziare i tanti, tantissimi, cittadini onesti che stanno dimostrando la propria solidarieta'. Ma quello che ci preoccupa, e spero non venga tralasciato dalle Istituzioni, e' il vuoto che si vuole creare e che, da soli, non siamo piu' in grado di colmare per proteggere Aldo Pecora''.

red/mpd

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