MAFIA: IL MARESCIALLO ‘ARCIERE’, IO BERSAGLIO SENZA TUTELA

{mosgoogle}ROMA – «È un momento terribile ma non ho alcuna intenzione di non combattere più. Ti senti solo, indifeso. Quando mi hanno ritirato la pistola e il tesserino ho pensato che forse era un modo per non farmi sentire più carabiniere ma io mi sento lo stesso, carabiniere. Ancora più di prima. Combatto anche per l'Arma, non solo per me stesso». A parlare, in un colloquio con «La Stampa», è Il maresciallo 'Arcierè è nella sua casa, in una località segreta della cintura torinese. Il carabiniere che, assieme ai colleghi del Crimor del capitano Ultimo, arrestò nel '93 a Palermo Totò Riina, è da lunedì scorso agli arresti domiciliari, per la storia dei mobili di Stupinigi rubati nel 2004 e restituiti nel 2005. Accusato di concorso in estorsione e di aver detto il falso nelle relazioni di servizio. Ieri, riferisce ancora il quotidiano, l'eurodeputato della Lega Nord, Mario Borghezio, lo ha voluto incontrare. Con lui solo la moglie Gabriella, le due figlie erano a scuola.«Resti stupito -dice il maresciallo 'Arcierè- a leggere che la procura aveva chiesto il carcere e che poi il gip invece ha deciso per i domiciliari. Io so che non ho nulla da rimproverarmi. Trovo strano che per l'interrogatorio si fosse deciso per le 13, in contemporanea con l'agente (tuttora in carcere). Forse credevano che mi avvalessi della facoltà di non rispondere. Invece ho parlato per quattro ore e avrei proseguito per altre quaranta. Mi è stato detto: 'concentrati su quattro, cinque puntì. Eh, no. Sono in grado di intervenire su ogni passaggio delle 73 pagine dell'ordinanza». «Sono qui, nella mia casa, agli arresti. Come si può vedere, -sottolinea- i controlli sono quelli di routine e non c'è nessun tipo di tutela. Ma non ho paura. Semmai mi preoccupo per i miei». Quindi parla dell'arresto del numero uno della mafia e dice: «Ho pensato molto… Ho avuto la fortuna di combattere contro la mafia, a fianco di carabinieri e magistrati eccezionali. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto. Flash indelebili: Riina impassibile, appena ammanettato da Ultimo e da me. Perso nei suoi pensieri. Ho un progetto, quello di scrivere, di ricostruire la 'nostrà storia, dagli Anni '80 sino alla fine del '99. Ci fu un periodo irripetibile, il più bello, quando conobbi Ultimo, che era ancora tenente. Sarà un memoriale. Lo dedicherò ai carabinieri, ai poliziotti, ai magistrati uccisi. A tutte le vittime della mafia». (Adnkronos)

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