{mosgoogle}(ANSA) – ROMA, 28 GEN – Dai giovani nasce la voglia di cambiare e «noi anziani dobbiamo aiutarli a creare i presupposti per cambiare». Il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, rivolgendosi oggi agli studenti di alcune scuole superiori di Roma, ha invitato le nuove generazioni «a fare rete, a creare movimenti» per combattere le mafie e a diventare la nuova classe dirigente «per far tornare la luce del sole con una nuova cultura» della legalità. Grasso ha inoltre detto che anche la gestione del potere deve cambiare: «La politica deve essere interessata a risolvere i problemi della generalità dei cittadini e non della singolarità. Parliamo spesso di mafia come 'malè poi gli stessi 'malì li ritroviamo identici in certi comportamenti». Lirio Abbate, giornalista ANSA, che vive sotto scorta per le minacce della mafia, ha sottolineato il ruolo chiave che l'informazione gioca in questa lotta: anche la stessa criminalità ha capito che l'informazione è «un'arma micidiale», anche perchè è meno vincolata rispetto alla magistratura. Secondo Aldo Pecora, portavoce del movimento «E adesso ammazzateci tutti» di Locri (Reggio Calabria), per combattere la mafia «bisogna usare il preservativo e non la pillola del giorno dopo»: bisogna prevenire e non solo intervenire «quando c'è il sangue». (ANSA).