MAFIA: INFILTRAZIONI IN BANCA NEL PALERMITANO, 3 CONDANNATI

{mosgoogle}PALERMO – La quarta sezione del Tribunale di Palermo ha condannato 3 dei 10 imputati del processo per le presunte infiltrazioni mafiose nella Cassa rurale e artigiana di Monreale, indagini per la quale nel 1994 erano state arrestate una ventina di persone. Il processo e' durato 11 anni e si e' risolto con una serie di assoluzioni e di dichiarazioni di prescrizione. La pena piu' alta e' toccata al costruttore Salvatore Sbeglia, che, in continuazione con un'altra condanna, ha avuto 8 anni complessivi; suo figlio Francesco ha avuto 7 anni e 3.500 euro di multa. L'altro imprenditore Vincenzo Tumminia, 6 anni e 2 mila euro di multa. Il reato contestato a Sbeglia figlio e' di concorso esterno in associazione mafiosa.
Gli assolti sono l'ex direttore della Cram, Salvatore Nicolosi, i funzionari Salvatore Lorito e Antonino Lo Verde, Marco Dimitri e l'avvocato Vincenzo Cascio Ingurgio. Assolti anche i costruttori Francesco e Giovanni Pecora, padre e figlio accusati di fittizia intestazione dei beni. La prescrizione e' stata dichiarata per vari reati nei confronti di quasi tutti gli imputati, tra cui Salvatore Salone. La vicenda si riferiva alla banca considerata una sorta di istituto di credito di Cosa nostra, in cui sarebbero stati ripuliti e riciclati i soldi della mafia. Gli stessi Pm Domenico Gozzo e Laura Vaccaro avevano richiesto molte assoluzioni e dichiarazioni di prescrizione. (AGI)

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