REGGIO CALABRIA, 12 mar – I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dello Scico di Roma stanno eseguendo undici misure cautelari nei confronti di soggetti affiliati alla storica cosca di ‘ndrangheta Piromalli, imperante nella piana di Gioia Tauro.
Imponente anche i beni sequestrati, tra cui dodici società, per un valore complessivo di circa 210 milioni di euro. Sono state effettuate inoltre 26 perquisizioni tra Calabria, Campania e Toscana. I reati contestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, contraffazione, frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia, hanno portato a rilevare l’esistenza di pluriennali rapporti d’affari tra un noto imprenditore della piana di Gioia Tauro e la cosca di ‘ndrangheta Piromalli che gli hanno permesso di costituire un vero e proprio impero economico-commerciale. Grazie alla protezione della criminalità organizzata, l’imprenditore è stato difeso nel corso del tempo dalle potenziali minacce di altre cosche criminali concorrenti consentendogli di imporsi sul mercato come monopolista.
IL PARCO COMMERCIALE PIU’ GRANDE DELLA CALABRIA
C’e’ il complesso immobiliare del Parco commerciale “Annunziata” di Gioia Tauro, il piu’ grande della Calabria, tra i beni sequestrati dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria e dallo Scico di Roma nell’ambito dell’operazione contro la cosca della ‘ndrangheta dei Piromalli. Nell’operazione di stamane i finanzieri hanno arrestato l’ imprenditore Alfonso Annunziata, di origini campane ma stabilitosi a Gioia Tauro sin dalla fine degli anni ’80.
Dalle indagini dei finanzieri, alle quali hanno contribuito alcuni collaboratori di giustizia, sono emersi i rapporti tra l’imprenditore e la cosca dei Piromalli che risalgono ad oltre un trentennio, ovvero agli albori dell’attivita’ commerciale di Alfonso Annunziata. Secondo i finanzieri, i primi rapporti dell’ imprenditore iniziarono a meta’ degli anni ’80 con l’allora capocosca latitante Giuseppe Piromalli.
In quegli anni Annunziata aveva da poco abbandonato il commercio ambulante di abbigliamento nei mercati rionali ed aveva aperto un negozio nel cuore della citta’ di Gioia Tauro. Il commerciante, all’epoca, fu vittima di una serie di attentati che lo portarono ad allontanarsi da Gioia Tauro e a tornarvi solo dopo avere chiesto personalmente il consenso al capocosca. Annunziata, dopo l’intesa con la cosca, secondo gli investigatori, avrebbe iniziato la sua scalata imprenditoriale, che lo ha visto in poco tempo diventare unico proprietario di un vero e proprio impero, con la creazione del piu’ grande centro commerciale della Calabria e tra i primi del sud Italia.
Secondo la Guardia di finanza, gia’ il primo terreno, sul quale e’ stato costruito l’originario capannone del Centro commerciale ‘Annunziata‘, e’ stato in realta’ acquistato nel 1993 dall’allora capocosca Giuseppe Piromalli, ma e’ stato intestato proprio all’imprenditore gioiese. La costruzione dei capannoni realizzati nel tempo, e tuttora in fase di ampliamento, era appannaggio di imprese legate o autorizzate dalla cosca.
(fonti: Ansa, Adnkronos)