ROMA – Le indagini sono state avviate oltre un anno fa dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza, a margine dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria “New Bridge”, che portò all’arresto a febbraio di 26 persone e che sgominò un sodalizio mafioso tra Calabria e Stati Uniti dedito al traffico internazionale di stupefacenti.
Nel maxi blitz messo a segno dalla Polizia tra Italia e Usa è finito in manette Giovanni Grillo, detto “John”, considerato dagli inquirenti il personaggio chiave dell’inchiesta. Sarebbe proprio lui il principale artefice delle estorsioni a danno dell’imprenditore lucano Lorenzo Marsilio, titolare dell’azienda “Sudelettra”, operante nel settore della progettazione, installazione e manutenzione di sistemi di automazione e controllo, trasmissione di energia e climatizzazione.
Grillo è stato tratto in arresto dagli uomini dello Sevizio Centrale Operativo della Polizia di Stato all’aeroporto di Milano Malpensa, mentre si accingeva a lasciare l’Italia con un biglietto di sola andata per New York.
Legami stretti tra mafia siciliana e calabrese e le famiglie mafiose degli Stati Uniti emergono anche dall’indagine dell’antimafia lucana, che ha chiesto al Gip l’emissione di altre sette ordinanze di custodia cautelare in carcere per Salvatore Farina, Carlo Brillante, Raffaele Valente, Michele Amabile, Daniele Cavoto e Francesco Vonella, già coinvolti nell’inchiesta ‘New Bridge’ che ha provato i collegamenti e gli affari malavitosi tra i Gambino e le cosche della ‘ndrangheta.
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