Tre appuntamenti ieri a Reggio Calabria hanno chiuso la seconda e ultima giornata di "Legalitàlia" 2012, la kermesse antimafia organizzata dal movimento antimafia "Ammazzateci tutti" e dalla Fondazione Antonino Scopelliti, giunta oramai alla sua sesta edizione.
Sui palchi di Piazza Duomo, a partire dal pomeriggio sino alla sera si sono alternati momenti di riflessione ed interazione con i protagonisti del contrasto alla criminalità organizzata, tra la società civile, il mondo della cultura e dell'informazione, magistrati, uomini delle forze dell'ordine ed i giovani, provenienti da tutta la Calabria ed anche da altre regioni del nord Italia.
Molto seguito ed apprezzato il "meet-cafe" preserale di Lia Staropoli, dell'esecutivo nazionale di "Ammazzateci tutti", con il capitano dei Carabinieri Francesco Cinnirella, comandante dello squadrone dei Carabinieri "Cacciatori" di Calabria, gruppo speciale dell'Arma, istituito nel 1991 ed impegnato nella cattura dei latitanti appartenenti alla criminalità organizzata. Mentre scorrevano le immagini in esclusiva per "Legalitàlia" dei blitz e delle operazioni del suo gruppo, il giovanissimo capitano (non ha ancora compiuto trent'anni) ha parlato della sua esperienza, di cosa voglia dire indossare una divisa. "I sacrifici sono tanti – afferma Cinnirella – ma ci sono tante cose che danno un senso al nostro lavoro: lo sguardo di stupore dei latitanti che catturiamo, ad esempio, e non ultimo i timidi primi apprezzamenti che riceviamo dalla gente quando li acciuffiamo, come avvenuto nelle scorse settimane a Catanzaro Lido".
Grande successo di pubblico, con oltre mille partecipanti in piazza, l'intervista di Aldo Pecora, giornalista e presidente di "Ammazzateci Tutti", al procuratore aggiunto presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ed al generale Adelmo Lusi, comandante della Legione Carabinieri della Calabria.
"La gente ci vede come un punto di riferimento – ha detto il generale Lusi – ma al tempo stesso vi è una certa diffidenza, forse figlia dell'omertà, alla denuncia".
Il comandante regionale dei Carabinieri, sollecitato dalle domande di Pecora, ha letto un elenco con i nomi dei latitanti recentemente catturati dai suoi uomini in Calabria: "ne abbiamo presi una decina in meno di un mese", ha dichiarato Lusi.
Ed un plauso all'operato delle forze dell'ordine in Calabria è giunto anche da Gratteri, che ha evidenziato "l'investimento che l'Arma ha fatto in questi ultimi tempi sulla nostra terra, con l'invio dei migliori uomini in Italia nel ROS e, in ultimo, al comando provinciale di Reggio Calabria".
"Speriamo, come magistratura e come calabresi – ha detto Gratteri – di poter ricambiare questo grande atto di fiducia da parte dello Stato".
Da Gratteri anche tanti spunti ed anche alcune polemiche in merito alla "colonizzazione" della Calabria "nella magistratura e nel giornalismo". "Speriamo di riuscire un giorno a non essere più succubi di nessuno".