IL RAMPOLLO di casa Riina ha lasciato il carcere di Sulmona. Se ne va, torna libero e lo fa in Mercedes. Libero per decorrenza dei termini, dall’appello, dove fu condannato a otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa, alla Cassazione. Libero di gestire l’impero della famiglia Riina. Libero di andare a bere il caffè al bar del centro. Libero di girare con la sua Mercedes mentre gli abitanti di Corleone, cittadini onesti, lo guardano increduli.
Riina ha l’obbligo di dimora e di firma in commissariato ogni tre giorni a settimana, e il divieto di frequentare ex pregiudicati. L’uscita di del figlio del superboss ha sollevato moltissime preoccupazioni, soprattutto, circa un possibile rafforzamento delle cosche mafiose di Cosa Nostra.
I Corleonesi onesti non lo vogliono, il Sindaco lo ha reso noto tramite un documento del consiglio e dell’amministrazione comunale. Nel documento si prendono le distanze da “Savuccio”.
“Noi non lo vogliamo, avremmo sicuramente preferito che andasse a vivere da un’altra parte”, ha dichiarato sindaco, Antonio Iannazzo, a cui va tutto il nostro apprezzamento.
Il Consiglio ha poi approvato una mozione all’unanimità in cui si chiede di allontanare Riina dal paese.
Il Governo in questa fase ha le mani legate, poiché, come ha spiegato il guardasigilli Scotti, l’emanazione di un decreto legge per far tornare in cella il giovane Riina sarebbe al di fuori dell’ordinaria amministrazione attualmente consentita al Governo dimissionario.
La nostra più grande preoccupazione è che le forze dell’ordine possano farsi scoraggiare da questa situazione che ha reso vani i loro sforzi, ma il Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, rassicura e afferma che le forze dell’ordine e la magistratura continueranno la battaglia contro la mafia.
Ammazzateci Tutti – Coordinamento di Termini Imerese (PA)