L'amico Aldo Pecora mi ha dato la sua disponibilità ad essere ospitato sul sito di Ammazzatecitutti per dare il mio contributo all'impegno di tutti quelli che vogliono cambiare la calabria ristabilendo, se possibile, forme di convivenza civile ispirate al pieno rispetto delle norme di legge contro ogni forma di sopraffazione proveniente sia dalla 'ndrangheta (e tutte le altre mafie) sia da abusi di posizione di gruppi di potere.
Ho pensato molto a cosa scrivere come presentazione del mio impegno e alla fine ho deciso che fosse giusto per il momento limitarmi a due o tre punti fondamentali.
Massimo Severo Giannini affermanva che per Stato di diritto deve intendersi un ordinamento statale in cui le potestà pubbliche, incidenti direttamente ma anche indirettamente nella sfera giuridica dei cittadini, devono sempre essere assegnate al pubblico potere da una norma di legge. In altri termini la prima forma di recupero della convinvenza civile deve partire da un estremo rispetto delle norme di legge proprio dai poteri dello Stato che attraverso l'osservanza della legalità devono infondere nei cittadini il chiaro convincimento di essere uguali dinanzi alla legge senza alcuna distinzione di censo o di appartenenza questo perché scopo dello Stato di diritto è comunque stabilizzare l’ordine sociale assicurando la certezza del diritto che a sua volta è connessa all’esistenza di un ordinamento giuridico idealmente chiuso, coerente, completo, privo di lacune.
Alla legge generale e astratta predisposta dal potere legislativo, cioè dai rappresentanti della nazione, spetta l’onere di governare la società e di tutelare le libertà individuali.Questa credo che sia la prima emergenza calabrese unitamente allo strapotere della 'ndrangheta.
Su quest'ultima voglio indicare la strada che questa rubrica seguirà riproponendo due dichiarazioni fondamentali nella lotta alla mafia:
"Non è retorico nè provocatorio chiedersi quanti altri coraggiosi imprenditori e uomini delle istituzioni dovranno essere uccisi perchè i problemi della criminalità organizzata siano finalmente affrontati in modo degno in un paese civile".
(Giovanni Falcone)
“Che sia concordia! Dio ha detto una volta: non uccidere! Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione… mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civilta contraria, civiltà della morte! Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via, verità e vita. Lo dico ai responsabili: convertitevi!"
(Giovanni Paolo II)
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