Omicidio a Vittoria (RG), presunto killer si costituisce a Gioia Tauro

Ad uccidere in Sicilia Brandimarte, precedenti per traffico di droga e associazione mafiosa, sarebbe stato un giovane gioiese di 23 anni.

VITTORIA (RAGUSA), 15 dic  – Sarebbe un ragazzo di 23 anni, il presunto killer di Michele Brandimarte, freddato ieri  con sette colpi di pistola in pieno centro a Vittoria, nel ragusano.

Oggi presso il commissariato di polizia di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, si è costituito il giovane sospettato di avere ucciso Michele Brandimarte, 53 anni, affiliato al clan Piromalli. Il suo omicida sarebbe Domenico Italiano, 23 anni, di Gioia Tauro. Il giovane ha anche consegnato una pistola calibro 9, che sarebbe stata utilizzata per commettere il delitto. L’omicidio, secondo gli accertamenti degli investigatori, sarebbe maturato nell’ambito della gestione del traffico internazionale di droga.

La famiglia di Brandimarte è stata coinvolta, sin dal 2011, in una faida con i Priolo, altra famiglia imparentata con i Piromalli. La guerra tra i due clan iniziò con l’uccisione di Vincenzo Priolo, 29 anni, da parte di Vincenzo Perri, nipote di Michele Brandimarte. Sempre nel 2011 qualcuno tentò di uccidere il fratello di Michele, Giuseppe Brandimarte. I due fratelli di Michele Brandimarte, Antonio e Alfonso, furono arrestati l’estate scorsa nell’ambito dell’operazione “Puerto liberado” condotta dalla Guardia di finanza con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che portò alla luce l’esistenza di un gruppo che gestiva l’importazione di cocaina dal Sudamerica, attraverso il porto di Gioia Tauro.

Quanto al delitto, a comporre il commando di fuoco che ha ucciso Brandimarte sarebbero, però, due persone. Secondo le prime testimonianze, infatti, a sparare a Brandimarte è stata una persona scesa da una moto a pochi passi dalla vittima, e con lui vi sarebbe stato un colplice che lo ha atteso in moto col motore acceso. Saranno le indagini, ora, a ricostruire le dinamiche del delitto e individuare gli eventuali fiancheggiatori del presunto killer.

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