“Siamo chi siamo… perché l’Italia non ha bisogno di eroi”. Il giudice solo, Antonino Scopelliti, è stato ricordato dal viceministro della Giustizia, Enrico Costa, e dal procuratore della Repubblica di Firenze, Giuseppe Creazzo, già profondo conoscitore della locride, sul palco di Legalitalia in un dibattito facilitato dal giornalista RAI Pietro Melia. Creazzo ha sottolineato come “la ricerca della verità non deve mai finire, malgrado l’iter giudiziario spesso si riveli difficile. In questo caso, poi, è stato tutto fuorché semplice”. Notando come la presenza di organizzazioni criminali non sia un fenomeno meramente meridionale, Creazzo ha lanciato un monito sull’internazionalizzazione della mafia: “Nessuna regione del Nord è immune dalla penetrazione delle cosche. Si tratta di un inquinamento del tessuto economico in cui le mafie si trovano ad operare: non ci sono barriere o confini”.
Costa, cogliendo gli input del suo interlocutore, ha fatto il punto sotto il profilo normativo: “E’ necessario affrontare la situazione con un piglio diverso. Una giustizia che funziona è un biglietto di credibilità per il paese, è la garanzia che il più forte non prevarichi sul più debole” ha affermato nell’incipit del suo intervento. Se smantellare le cosche è un obbligo morale per lo Stato, l’attuale governo non vuole certo fare passi indietro: “Non a caso è allo studio una proposta normativa destinata a sanzionare pesantemente il reato di auto-riciclaggio”. Dopodiché le esigenze di riforma possono essere diverse. Secondo il viceministro i compiti del governo sono chiari: “Dobbiamo fare in modo che i giudici abbiano di fronte a sé stessi solo la legge, che siano giudicati e valutati per capacità, esperienza e professionalità. Non che siano valorizzati per un’appartenenza correntizia”. Non manca, infine, un accenno polemico alla proposta di Gian Carlo Caselli, quella secondo cui sarebbe auspicabile un’abolizione del grado d’appello: “Personalmente non ritengo si debba intervenire in tal senso. Anzi. Dobbiamo semmai concentrarci sulla fase preliminare”.