GENOVA, 20 dic – Sei arresti, tre persone ai domiciliari, quattro obblighi di firma e cinque ricercati: è questo il bilancio di un’operazione del nucleo investigativo dei carabinieri di Genova che ha sgominato una banda di italo-cinesi che sfruttava la prostituzione in Liguria, Lombardia e Marche. In manette sono finiti un iraniano e cinque donne cinesi. Ai domiciliari una cinese e due italiani, mentre agli obblighi tre italiani e una cinese.
Secondo quanto ricostruito dai militari, a capo dell’organizzazione c’erano due coniugi cinesi di 31 anni, ufficialmente studenti universitari, che provvedevano a mettere gli annunci su siti internet o sui quotidiani. A tenere i contatti con le agenzie immobiliari per avere gli appartamenti era invece un cittadino iraniano, dipendente di una ditta di pulizia che ispezionava le abitazioni con alcune ‘lucciole’ o l’italiano che si intestavano l’appartamento.
A fare partire l’inchiesta sono state le segnalazioni di residenti insospettiti dal continuo andirivieni di uomini. Le lucciole lavoravano dalle 15 alle 17 ore al giorno, controllate da altre connazionali diventate maitresse. Molte delle ragazze venivano dalle fabbriche della zona di Prato.
Ogni lucciola riusciva a guadagnare dai 150 ai 200 euro al giorno, per un giro di circa sei mila euro al mese. I clienti erano solo italiani e tra questi un individuo che evadeva dai domiciliari per raggiungere gli appartamenti. Negli ultimi tempi, le lucciole avevano anche deciso di abbassare i prezzi delle prestazioni per ‘aiutare’ i clienti nel momento della crisi.
(ANSA)