GERACE (REGGIO CALABRIA), 29 NOV – “Che bello sara’ quel giorno, quando anche nella nostra terra le armi taceranno per sempre e saranno trasformate in strumenti di pace e di lavoro”. Lo ha detto il Vescovo di Locri, mons. Francesco Oliva, nel corso dell’omelia pronunciata durante la messa nella Cattedrale di Gerace in occasione dell’inizio del periodo dell’Avvento.
“Che bello – ha aggiunto – quel giorno, quando sulle strade, anche della Locride, non sara’ piu’ versato del sangue, quando scompariranno definitivamente le armi dell’odio, delle divisioni, dei particolarismi, e non si consumeranno piu’ vendette mafiose. Ci sia consentito sognare questo per amore della nostra terra. Come anche sperare in una ripresa economica che porti lavoro e serenita’ a tante famiglie. L’amarezza piu’ grave in questi primi mesi l’ho provata quando non sono stato in grado di rispondere alle richieste di aiuto”.
E un pensiero anche per gli imprenditori vittime di racket e usura: “Maria Immacolata – ha aggiunto – venga incontro a quanti, per la loro situazione debitoria, sono sull’orlo del fallimento, facili a cadere nella tentazione di ricorrere agli usurai. Una cosa è certa: meglio fallire che finire in preda agli usurai, perdendo la pace, la dignità e la famiglia. Ma a nessuno venga meno la speranza: nel buio della notte c’è sempre un barlume di luce all’orizzonte”.
“Quando – ha concluso mons. Oliva – ci lasciamo interrogare dai drammi che si presentano nel corso del ministero, ci rendiamo conto che l’azione pastorale della nostra Chiesa deve partire dalle periferie esistenziali, da quelle realta’ fragili e toccate, che piu’ risentono della congiuntura economica e dell’abbandono sociale”.
(Fonti: ANSA, Quotidiano del Sud)