
“Le intimidazioni non si commentano – dice il presidente del movimento, Aldo Pecora – ma si contrastano con fatti concreti: il consorzio GOEL – continua la nota – ha chiesto una ferma reazione alle Istituzioni ed al governo, noi ci associamo a questa richiesta, auspicando da parte del governo centrale e regionale atti concreti di tutela verso tutte quelle attività che con coraggio si oppongono all’oppressione mafiosa”.
“Perché – conclude ‘Ammazzateci tuti – quei giovani che coraggiosamente decidono di fare impresa sociale in Calabria e al Sud, spesso prendendo in gestione beni confiscati alla criminalità organizzata o comunque da questa ‘appetibili’, devono poter essere messi nelle condizioni di poter lavorare serenamente e senza le perenni sensazioni di solitudine e impotenza cui la ‘ndrangheta e le mafie vogliono costringerli”.