{mosgoogle} Una cinquantina di arresti sono stati eseguiti dalla squadra mobile di Reggio Calabria in un inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della città dello Stretto contro presunti affiliati a potenti cosche della ’Ndrangheta che operano nella zona di Palmi e che erano riuscite a infiltrarsi negli appalti per i lavori di ammodernamento dell’autostrada A3. Le famiglie colpite dall’operazione sono quelle dei Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano e Bruzzise-Parrello contrapposte in una sanguinosa faida tra gli anni ’80 e ’90 e anche più recentemente.
I REATI CONTESTATI – Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, omicidi ed estorsione. Le cosche, secondo quanto si e’ appreso, grazie ad alcune imprese collegate agli affiliati erano anche riuscite ad ottenere alcuni lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile reggina, le cosche della ’ndrangheta di Palmi imponevano una tangente del 3% alle imprese appaltatrici e la fornitura del calcestruzzo presso aziende compiacenti. Grazie, quindi, ad imprese collegate direttamente alle famiglie, la ’ndrangheta palmese era così riuscita a mettere le mani sugli appalti per i lavori sulla A3. Un sistema che andava a discapito dell’economia sana, completamente tagliata fuori dalle imprese colluse che approfittavano del potere mafioso che era alle loro spalle per ottenere i lavori di subappalto, per questo in manette sono finiti anche diversi imprenditori.
DALLA FAIDA AGLI APPALTI – I lavori in questione sono quelli del quinto macrolotto che interessano il tratto compreso tra Gioia Tauro e Scilla. L’arrivo dei lavori nella zona di Palmi e gli appetiti per gli affari che ciò comportava, tra l’altro, secondo quanto emerso dalle indagini degli uomini di Renato Cortese, aveva portato a una ripresa dei focolai di violenza tra le cosche della zona, contrapposte, negli anni ’80 e ’90, in una sanguinosa faida che aveva provocato decine e decine di morti. Tra le persone arrestate stamani, infatti, secondo quanto si e’ appreso, vi sarebbero mandanti ed autori di una decina di delitti compiuti tra gli anni ’80 e ’90, quando la faida raggiunse il massimo della violenza, ma anche più recentemente. Lo scontro tra le cosche Gallico-Morgante-Sgrò- Scigliano da una parte e Bruzzise-Parrello dall’altra, ha provocato decine e decine di morti. Secondo gli investigatori, gli appetiti delle due consorterie per gli appalti dei lavori di ammodernamento della A3 avevano portato, recentemente, ad una riacutizzarsi della tensione con nuovi delitti. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Michele Prestipino e dal pm Giovanni Musarò. Magistrati ed investigatori illustreranno i particolari dell’operazione nel corso di un incontro con i giornalisti in programma alle 11 in Questura a Reggio Calabria.
(Fonte: Apcom)