REGGIO CALABRIA – Colpo alle più importanti cosche della ‘ndrangheta: 42 affiliati sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri in Calabria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Alle persone coinvolte nell’operazione, denominata Meta, vengono contestati tra gli altri i reati di associazione mafiosa, estorsione e turbata libertà degli incanti.
Le indagini hanno consentito di ricostruire gli assetti criminali di Reggio Calabria, documentando gli accordi tra le cosche Condello e De Stefano-Libri, un tempo contrapposte ed oggi alleate, per il perseguimento di comuni interessi. E’ stata anche accertata la costituzione di un organismo decisionale al vertice del quale c’erano Pasquale Condello, detto “il supremo”, arrestato il 18 febbraio del 2008 dopo 18 anni di latitanza, e Giuseppe De Stefano.
Un filone d’indagine riguarda anche il voto delle ultime elezioni comunali a San Procopio, un centro del Reggino. In particolare, è emerso il condizionamento da parte della cosca Alvaro per impedire ed ostacolare il libero esercizio del voto e procurare consenso elettorale ai componenti dell’associazione mafiosa costituita insieme ad altre cosche di Reggio Calabria e della provincia.
Nell’ambito della stessa operazione, i carabinieri hanno sequestrato beni per un valore di cento milioni di euro. Si tratta di mobili ed immobili nella disponibilità delle cosche Condello e De Stefano-Libri. Indagati anche una trentina di imprenditori che sarebbero stati collusi con la ‘ndrangheta. Si tratta, hanno riferito i carabinieri del Ros, di imprenditori che avrebbero gestito gli appalti pubblici a Reggio Calabria e di altri centri della provincia per conto delle cosche Condello e De Stefano.