PALERMO – “La procura riconosce la irreprensibile condotta processuale dell’imputato, ma la gravita’ delle condotte da lui poste in essere fa si’ che Toto’ Cuffaro non meriti attenuanti e dunque deve essere condannato al massimo della pena previsto per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa”. Cosi’ i Pm Nino Matteo e Francesco dele Bene, al termine di una requisitoria durata 4 udienze, hanno chiesto la condanna del senatore dell’Udc Toto’ Cuffaro, nel secondo processo a lui intentato, dopo quello che ha lo visto condannare a 7 anni con le accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio aggravati dall’agevolazione di Cosa nostra. La richiesta di 10 anni e’ comprensiva dello sconto di un terzo della pena previsto per il rito abbreviato scelto da Cuffaro. Nell’ultima parte della requisitoria i Pm hanno riepilogato la vicenda delle candidature di Mimmo Miceli e Giuseppe Acanto, detto Piero, nelle liste del Cdu e del Biancofiore alle elezioni regionali del 2001. Entrambi, secondo l’accusa, furono sponsorizzati da Cosa nostra e Cuffaro accetto’ i candidati per questo motivo.
(AGI)