{mosgoogle}REGGIO CALABRIA – “Lo slogan, adesso, parafrasando il nostro, potrebbe essere ‘e adesso arrestiamoli tutti'”. Lo ha detto, intervenendo a Radio Anch’io (Radio 1 Rai), Aldo Pecora, leader del movimento antimafia ‘E adesso ammazzateci tutti’ costituito nel 2005 dopo l’assassinio a Locri del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. “Con il nostro sit-in davanti la Questura di Reggio Calabria – ha aggiunto Pecora – abbiamo voluto contrapporci a quanti il giorno prima avevano espresso solidarietà al boss Giovanni Tegano. Tutti ‘parenti serpenti’ di un boss, che sono numerosi nella famiglie di mafia. La realtà è che è in atto una rinascita del territorio della provincia di Reggio Calabria grazie all’impegno delle forze dell’ordine, che stanno colpendo i patrimoni illeciti ed effettuando importanti arresti. Basti pensare che dal febbraio del 2008 sono stati arrestati tre tra i più importanti boss storici della ‘ndrangheta, Pasquale Condello, Paolo De Stefano jr e adesso Giovanni Tegano. Va rivolto, dunque, un plauso alle forze dell’ordine ed alla magistratura reggina per i grandi passi in avanti che sono stati compiuti”. Secondo Pecora, “a Locri, in questi cinque anni che sono trascorsi dall’omicidio di Fortugno, la situazione è cambiata perché la gente e più consapevole. Questo avrebbe dovuto portare ad un impegno maggiore di tutti contro la criminalità, che però è sempre lo stesso e non si è concretizzato in qualcosa di più grande. Io però confido nei giovani, che hanno sempre una marcia in più, come noi stiamo dimostrando”. (ANSA).