{mosgoogle}Leggiamo in una nota stampa, contenente alcune imprecisioni che vanno immediatamente corrette al fine di un preciso inquadramento dei fatti, che sono "sparite" dai locali messi a disposizione del fantomatico "Forum Forever", esistito solo per fugaci apparizioni lautamente finanziate dal presidente del consiglio regionale della Calabria, le apparecchiature dell'altrettanto fantomatica Radio Forever.
Sia il Forum Forever che l'omonima radio sono infatti solo dei tristi monumenti funebri alla malapolitica ed all'interesse privato nella cosa pubblica, laddove con una mera operazione di laboratorio il presidente del consiglio regionale ha "inventato", alla maniera dei peggiori dittatori di tutte le epoche, un finto movimento giovanile assoggettato al suo potere politico e partitico al solo fine di tentare di distruggere l'unico, vero e ancor oggi vivo e vegeto movimento dei cosiddetti "ragazzi di Locri", e cioè il movimento "Ammazzateci tutti".
Ma, nonostante il foraggiamento con denaro pubblico a fiumi (a conti fatti centinaia di migliaia di euro tra finti libri, finta radio, finti spettacoli di cantanti famosi, finti siti internet, ecc. ecc.) solo pochissimi giovani hanno accettato di recitare nel triste ruolo dei "pupazzi di Locri", ed alla fine si sono dissolti tutti, forse tranne i pochi cooptati a suon di lauti stipendi nelle stanze del potere.
Ed ora l'epilogo di questa squallida vicenda è la "sparizione", non si sa ancora se per furto o altro, delle attrezzature della radio fantasma. Una sparizione ancora più misteriosa per il fatto che, come si legge nella nota stampa, non appaiono segni di effrazione sulla porta d'ingresso per cui, verosimilmente, chi ha portato via le apparecchiature possedeva le chiavi di Palazzo Nieddu.
Ben gli sta anche al sindaco di Locri, che ora vuole apparire amareggiato per l'avvenimento e per il fatto che i giovani, non facendo vivere il "Forever", hanno perso una buona occasione per farsi valere.
Quello stesso sindaco che però all'epoca ha preferito "favorire" (questo verbo non è scritto a caso) la "casta" rappresentata dal presidente del consiglio regionale, rifiutando di concedere anche una semplice stanza al movimento "Ammazzateci tutti" che intanto stava crescendo non solo in Calabria, ma in tutta Italia, portando dignità e prestigio al nome mediatico di "ragazzi di Locri" che noi non avevamo né cercato né rivendicato, ma solo accettato con orgoglio di calabresi.
Locresi o non locresi, sono i ragazzi di "Ammazzateci tutti" che da anni ormai rappresentano nell'immaginario collettivo nazionale la bellezza di una rivolta morale contro la 'ndrangheta che ha lavato subito l'onore ferito di Locri e della Calabria tutta dopo l'omicidio dell'on. Franco Fortugno.
Il sindaco di Locri non ha mai esaudito la nostra richiesta formale, e formulata più volte per iscritto, di poter avere una sede istituzionale nella città che ci ha visti nascere come movimento, forse perchè i ragazzi di "Ammazzateci tutti" con la loro fiera indipendenza dal potere politico, sono in tutta evidenza invisi alla "casta", sia essa rappresentata dai reperti archeologici di una sinistra giurassica che di una destra paleolitica, uniti tra loro da un evidente inciucio di potere.
Il nostro movimento è abituato ormai a questo ed a ben altro, avendo dovuto subìre in questi anni di battaglie per la legalità e la giustizia non solo l'ostilità della "casta" politica, ma anche l'attacco di alcuni sedicenti organi di stampa al suo servizio – e per questo anch'essi lautamente foraggiati – e persino atti intimidatori personali contro alcuni di noi.
Adesso però sarebbe auspicabile che la Magistratura Contabile si mettesse in moto, come ha già fatto coraggiosamente in passato con pesanti condanne verso gli occupanti pro-tempore di Palazzo Campanella, per dare un segnale di novità in questo nuovo mondo che si sta affacciando ad un altrettanto nuovo modello di gestione della Cosa Pubblica, chiedendo conto ufficialmente di tutte le centinaia di migliaia di euro dei contribuenti calabresi vergognosamente sperperati e dilapidati in questa squallida vicenda.
Che questa ennesima spoliazione di beni della collettività, avvenuta anche per l'insipienza di chi avrebbe dovuto vigilare su di essi, possa essere l'occasione finalmente per voltare pagina. C'è ancora spazio per recuperare le posizioni perdute, se solo ci sarà finalmente il buon senso di ammettere gli errori del passato. Ma sappiamo bene che solo chi sbaglia in buona fede ha il coraggio e la dignità di ammettere i propri errori. Per gli altri, per i portatori di interessi privati e di partito in ciò che dovrebbe essere il "bene comune" c'è solo l'ostinazione bestiale nel perseguire le vie del male.
MOVIMENTO ANTIMAFIE “AMMAZZATECI TUTTI"
– Ufficio Stampa –