16 Ottobre 2008
{mosgoogle}’NDRANGHETA: A SAN LUCA POLIZIA ARRESTA  LATITANTE ANTONIO PELLE
 Reggio Calabria,  16 ott. (Adnkronos) – È stato arrestato dalla polizia il latitante Antonio  Pelle, 46 anni, capo della cosca Pelle-Vottari che nella faida di San Luca si  contrappone alle famiglie Nirta-Strangio. Sono stati i poliziotti della squadra  mobile della questura di Reggio Calabria e del servizio centrale operativo a  stringergli le manette ai polsi. Era nascosto in un bunker nelle campagne della  locride. Le forze dell’ordine lo cercavano dall’agosto 2007, quando sfuggì alla  cattura nell’operazione ‘Fehidà, predisposta dalla Direzione distrettuale  antimafia di Reggio Calabria all’indomani della sanguinosa strage di Duisburg  avvenuta il giorno di Ferragosto che lasciò sei vittime al culmine di una lunga  e cruenta faida.
‘NDRANGHETA:S.LUCA, ARRESTO PELLE; È CHIAMATO ‘LA MAMMÀ
 (ANSA) – REGGIO  CALABRIA, 16 OTT – Antonio Pelle, arrestato stamani dalla polizia in un bunker  nelle campagne di Ardore, era indicato dai componenti della cosca come ‘la mammà.  Pelle, conosciuto anche come ‘u Vanchellì è stato condannato nel 1998, in primo  grado, alla pena di 19 anni di reclusione ed alla misura di sicurezza delle  libertà vigilata per il periodo di 3 anni, ma fu assolto in appello.  Nell’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti, emessa dal Gip di  Reggio Calabria, si evidenzia «la caratura criminale dell’indagato, il suo rango  in ambito mafioso, la devozione nutrita nei suoi confronti dagli affiliati,  pronti ad eseguire senza indugio ogni suo suggerimento o richiesta». Nelle  conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate dagli investigatori nelle  indagini sulla faida di San Luca emerge come «la mamma – sostengono gli  inquirenti nei provvedimenti di cattura – sia al centro delle discussioni per i  vari traffici, come punto di riferimento imprescindibile». Marco Marmo, una  delle vittime della strage di Duisburg, in una conversazione telefonica  manifesta le sue preoccupazioni perchè deve partire per la Germania per reperire  delle armi per il gruppo. «Io vorrei partire subito – dice Marmo – ora però devo  vedere cosa mi dice la mia mamma…hai capito?».(ANSA).
‘NDRANGHETA:S.LUCA, ARRESTO PELLE;IN BUNKER DROGA E TELEFONI
  (ANSA) –  REGGIO CALABRIA, 16 OTT – Nel bunker in cui si nascondeva il latitante Antonio  Pelle gli agenti della Polizia di Stato hanno trovato diverse schede per  telefoni cellulari e una mini piantagione di marijuana. Il covo è composto da  due stanze, in una delle quali il capo della cosca di San Luca coltivava un  centinaio di piantine di marijuana. Altra documentazione è stata sequestrata ed  è adesso al vaglio degli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria e  del servizio centrale operativo della Polizia di Stato.(ANSA).
‘NDRANGHETA: S.LUCA; CAPO SQUADRA MOBILE, È VERO CAPO COSCA
  (ANSA) –  REGGIO CALABRIA, 16 OTT – «Antonio Pelle è il vero capo della consorteria  omonima». A dirlo è stato il capo della squadra mobile di Reggio Calabria,  Renato Cortese, durante la conferenza stampa per illustrare l’operazione che ha  portato all’arresto di Pelle. «Egli – ha aggiunto – è il capo di quello  schieramento che ha portato all’omicidio di Maria Strangio nel Natale del 2007 e  che ha suscitato la reazione delle cosche opposte culminata con la strage di  Duisburg. Possiamo dire che Pelle è un capo in piena attività di comando». Pelle  era nascosto in un bunker, con all’interno tutti i confort, la cui apertura era  accessibile azionando un braccio meccanico posto all’interno della struttura.  Stamani quando Pelle ha capito che la polizia aveva scoperto il nascondiglio ha  aperto la botola ed è uscito con le mani alzate e senza opporre resistenza. Agli  agenti che lo stavano arrestando ha detto «non sparate, mi chiamo Bellantoni».(ANSA).
‘NDRANGHETA:S.LUCA;CON PELLE ARRESTATO ANCHE FIANCHEGGIATORE
 (ANSA) – REGGIO  CALABRIA, 16 OTT – Il proprietario del capannone all’interno del quale c’era il  bunker dove si nascondeva Antonio Pelle è stato arrestato per favoreggiamento.  Si tratta di Giuseppe Varacalli, 55 anni, di Ardore Marina. I particolari  dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa svoltasi  stamani negli uffici della Questura di Reggio Calabria. Il Questore, Santi  Giuffrè, ha detto che su tratta «di un risultato che testimonia un efficace  sinergia tra le forze dell’ordine e la magistratura di Reggio Calabria. Siamo  veramente contenti per il lavoro che stiamo svolgendo».(ANSA).