DE MAGISTRIS: “MAGISTRATURA TROPPO VICINA AL POTERE”

{mosgoogle}Strasburgo, 13 nov. – La magistratura e' diventata troppo vicina al potere politico, soprattutto con il Governo Prodi, per questo ha reagito tiepdiamente ad una vicenda come quella all'avocazione dell'inchiesta "Why not" o al trasferimento ordinato dal ministro alla Giusitizia Clemente Mastella. Se Berlusconi avesse fatto le stesse cose ci sarebbero state delle proteste di piazza. E' quanto ha spiegato il Pm di Catanzaro Luigi De Magistris, parlando al Parlamento europeo a Strasburgo in una conferenza sull'utilizzo dei fondi europei insieme a Beppe Grillo, Marco Travaglio e Giulietto Chiesa. La magistratura, ha detto De Magistris, "negli ultimi anni, ma soprattutto con il Governo di centro-sinistra si e' andata troppo a sedere nelle stanze del potere" e "ci sono state troppe vicinanze con il potere esecutivo, troppi ammiccamenti" e "in questo momento (la magistratura, ndr) non ha la forza di rimettere sul tappeto questi argomenti cosi' centrali". La prova e' "questo silenzio della magistratura associata sulla vicenda dell'avocazione o della vicenda del trasferimento cautelare" ordinato da Mastella, "se l'avesse fatto il governo Berlusconi sarebbero scesi in campo anche i pensionati, Slow Food e Mc Donalds e si sarebbero riempite le piazze". "Io – ha insistito De Magistris – credo che il magistrato deve fare il magistrato" e "se si mette il bavaglio ad una parte della magistraturae ad una parte dell'informazione l'Italia rischia di entrare in un circuito, non sudamericano perche' in parte ci siamo gia', ma qualcosa di ancora peggio". Ma oltre al delicato problema del rapporto tra esecutivo e magistratura va affrontato il tema ancora piu' delicato "della cosiddetta indipendenza interna della magistratura" in base alla quale "ogni singolo magistrato ha la sua autonomia" oggi, ha denunciato il Pm ,"si sta intaccando questo principio in modo virulento, l'ha fatto con alcune riforme non solo il Governo centro-destra ma anche il Governo di centro-sinistra" con "le revoche illegittime dei procedimenti con un tratto di penna, con le avocazioni". Un atto, quello dell'avocazione, "che veniva usato nell'epoca della precostituzione repubblicana e negli anni cinquanta, quando si andava ancora formando la cultura democratica" e che nel caso dell'indagine "Why not", ha osservato De Magistris, "e' barrato '1/07', cioe' e' l'unico procedimento di avocazione che e' stato fatto dal Procuratore generale".

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