Il cadavere, la cui sepoltura risale al 1971, fu identificato all'epoca per quello di Salvatore Belvedere, un pregiudicato di Lamezia Terme. Belvedere era evaso dal carcere di Lamezia nel giugno del 1970 insieme ad altri quattro pregiudicati tra cui Pino Scriva, poi diventato collaboratore di giustizia, e il presunto boss di Lamezia Terme Antonio De Sensi.
Il corpo fu trovato in avanzato stato di decomposizione in una buca scavata in una zona di campagna. Il riconoscimento fu fatto da uno dei figli di Belvedere che riconobbe nella cintura indossata dalla vittima quella del padre.
Ora la rivelazioni di una fonte, la cui identità non è stata rivelata dagli investigatori, hanno indotto il sostituto procuratore della Dda, Gerardo Dominijanni, a disporre la riesumazione del cadavere e ad effettuare dell'esame del Dna. La Polizia sta adesso piantonando la tomba nel cimitero di Conflenti in attesa delle riesumazione della salma.
L'ipotesi che il cadavere sepolto a Conflenti non sia quello di Belvedere bensì di Mauro De Mauro è stata fatta di recente in un libro scritto dal giornalista della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, secondo il quale la fonte che ha fatto la nuova rivelazione, è un poliziotto, oggi in pensione ma all'epoca in servizio nella Squadra mobile di Catanzaro.