E’ stato attribuito a Renato Cortese, capo della Squadra mobile di Reggio Calabria, il Premio Antonino Scopelliti 2010 istituito dalla Fondazione intitolata al magistrato ucciso dalla mafia a Campo Calabro il 9 agosto del 1991. Lo ha annunciato Aldo Pecora, presidente del movimento “Ammazzateci tutti” presentando a Reggio l’iniziativa “Legalitalia d’estate 2010”, in programma l’8 e 9 agosto.
“Renato Cortese, dal 2007 alla Questura reggina – ha detto Rosanna Scopelliti, figlia del giudice assassinato e presidente della Fondazione a lui intitolata – ha arrestato i principali boss latitanti della ‘ndrangheta, mentre a Palermo, nel 2006, e’ stato protagonista della cattura di Bernardo Provenzano”. “Legalitalia d’estate 2010” è collegata da due anni al Premio Antonino Scopelliti, consegnato lo scorso anno all’ex procuratore aggiunto della Dda reggina, Salvatore Boemi.
La sera dell’8 agosto, nell’ambito dell’iniziativa, è in programma un dibattito nel corso del quale il giornalista Michele Cucuzza intervisterà Rosanna Scopelliti e il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Lunedì 9 agosto, dopo la Messa in Cattedrale in ricordo di Scopelliti, officiata da don Luigi Ciotti, la “conversazione” condotta da Carmine Fotia, vice direttore del Tg di “La7”, con il responsabile della Stazione unica appaltante della Regione Calabria, Salvatore Boemi; il vice presidente della Commissione parlamentare antimafia, Fabio Granata; Rosanna Scopelliti; il procuratore aggiunto di Reggio, Ottavio Sferlazza; la giornalista Marina Valensise e lo stesso Cortese.
“Spesso le notizie che partono dalla Calabria – ha sostenuto Rosanna Scopelliti – danno un’immagine totalmente distorta della realtà, come nel caso degli applausi al boss Tegano davanti alla Questura di Reggio, mentre è passata quasi sotto silenzio la solidarietà che gran parte dei reggini ha subito dopo manifestato a magistrati e forze dell’ordine per il loro lavoro sul territorio”.