{mosgoogle}CATANZARO – L'utilizzo pieno dei beni confiscati alla 'ndrangheta da parte dei comuni ai quali vengono assegnati per consentirne l'utilizzo. E' la finalità del protocollo d'intesa sottoscritto stamattina nella Prefettura di Reggio Calabria con l'Agenzia del demanio. Sulla base dell'intesa che è stata raggiunta 221 beni immobili sequestrati alla 'ndrangheta sono stati assegnati, in misura diversa, a 36 comuni della provincia di Reggio Calabria che potranno cosi' utilizzarli per finalità sociali. Si tratta di 98 tra appartamenti, abitazioni e ville, 64 terreni, 21 negozi, 19 fabbricati ed altrettanti box ed altre pertinenze. Il maggior numero di beni, trenta, è stato assegnato al Comune di Platì, centro della Locride, da sempre roccaforte della 'ndrangheta, in cui l'azione di confisca da parte dello Stato per sottrarre alla criminalità i beni provento delle attività illecite è stata attuata con maggiore forza ed incisività. Nove beni sono stati assegnati ai Comuni di Bovalino, Stilo e Polistena e sette a Marina di Gioiosa Jonica e Gioiosa Jonica. Complessivamente, dei 1.229 beni confiscati negli ultimi anni in Calabria ad esponenti della 'ndrangheta, ne sono stati destinati, grazie ai protocolli d'intesa siglati con l'Agenzia de Demanio, 1.009. Un dato che è inferiore soltanto a quello della Sicilia, dove rispetto ai 3.700 confiscati, ne sono stati destinati 1.510. Complessivamente, degli 8.137 beni confiscati in tutta Italia, ne risultano destinati, al momento, 4.446. Secondo il direttore centrale centrale dell'Agenzia del Demanio, Elisabetta Spitz, che ha sottoscritto il protocollo, "l'intesa siglata stamattina a Reggio Calabria consente di lavorare sull'affidamento e sulla gestione dei beni confiscati. L'intesa consentirà – ha aggiunto Elisabetta Spitz – una verifica puntuale del raggiungimento dell'obiettivo mirato che é quello di un utilizzo pieno di un bene che ormai è diventato dello Stato. Si tratta di beni riportati alla legalità e che, in un certo senso, rappresentano un alto valore simbolico". L'importanza del protocollo, che è stato sottoscritto per la Regione dal sottosegretario alla presidenza, Vincenzo Falcone, e dal presidente di Anci Calabria, Salvatore Perugini, è stata sottolineata anche dal prefetto di Reggio Calabria, Francesco Musolino. "Si tratta di un atto fondamentale – ha detto – frutto di un pregevole lavoro di governance interistituzionale, con cui si sono gettate le basi concrete per un uso economico e sociale pubblico di questi beni, frutto di provenienza.
(La Provincia Cosentina )