REGGIO CALABRIA – Arrestata la "primula rossa" della 'ndrangheta calabrese. In manette è finito Pasquale Condello, 57 anni, noto come "il supremo", inserito nell'elenco dei ricercati più pericolosi d'Italia e latitante dal 1987.
A far scattare le manette ai polsi del super ricercato i Carabinieri del Ros di Reggio Calabria.
Undici anni di latitanza a Pellaro e nei dintorni: ne sono convinti gli investigatori che hanno catturato questa sera Pasquale Condello e che gli hanno dato la caccia per tutto questo tempo. Originario del quartiere Archi, il 'regnò dei De Stefano, Condello secondo gli investigatori si nascondeva infatti in una zona di villette costruite a Pellaro, cambiando spesso rifugio. Non a caso, fanno notare questa sera alcuni inquirenti reggini, si nascondeva a poca distanza dall'abitazione in cui venne assassinato nel 1989 Lodovico Ligato. «Per almeno tre, quattro volte – dice il procuratore Mollace – gli siamo arrivati assai vicino. Stasera finalmente ci siamo riusciti». Dopo la cattura, nel dicembre del 2000, del suo braccio destro Paolo Iannò, che si era deciso poi a collaborare con gli inquirenti, non aveva un n.2 riconosciuto e la sua rete più fidata restava sempre quella dei familiari più stretti.
Condello era nella lista dei 30 latitanti di 'massima pericolosita« che fanno parte del Programma speciale di ricerca, selezionati dal Gruppo integrato interforze ricerca latitanti della Direzione centrale della polizia criminale.