ROMA, 19 dic – Un patrimonio da 100 milioni di euro è stato sequestrato dalla Guardia di finanza di Roma a Cristiano Guarnera, nell’ambito dell’operazione Mondo di Mezzo. Guarnera è considerato dagli investigatori che hanno scoperto la cupola romana “parte integrante” di mafia capitale, l’organizzazione mafiosa capeggiata da Massimo Carminati, a disposizione della quale avrebbe messo le proprie imprese nel settore dell’edilizia.
Il nuovo provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Rom, a seguito di richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, ed è stato eseguito da parte del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale.
I beni sequestrati
Riguarda in particolare le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale, comprese le disponibilità finanziarie, di una serie di società con sedi a Roma:
- la Edilizia Piera Srl, di via F. Jorini nr. 13;
- l’Immobiliare Torre Argentata Costruzioni Srl, in viale Parioli nr. 76;
- la Verdepamphili Srl, in Viale Parioli nr. 76;
- la Igma Costruzioni, in via Ventotene nr. 18;
- il gruppo immobiliare Universo Srl, in via Zara nr. 23.
- Sequestrati anche il 52% del capitale sociale della Devil Custom Cycles Srl, con sede a Roma, operante nel settore della manutenzione e riparazione di veicoli;
- 181 unità immobiliari (178 immobili e 3 terreni), siti tra Roma, Sacrofano (RM), Mentana (RM), Villaricca (NA) e Pordenone;
- uno yacht di oltre 14 metri, modello Maxim 45;
- dieci tra auto e moto;
- disponibilità finanziarie, intestate a Guarnera e terzi interessati.
Guarnera “parte integrante della Cupola”
Cristiano Guarnera, uno degli arrestati dell’inchiesta mafia capitale alla quale oggi la Gdf di Roma ha sequestrato beni per circa 100 milioni di euro, è considerato dagli investigatori “parte integrante” della cupola mafiosa capeggiata da Massimo Carminati. La sua figura, sottolineano, “si è nel tempo evoluta, trasformandosi da imprenditore colluso ad imprenditore mafioso, affiliandosi al gruppo criminale e divenendo parte integrante dell’associazione stessa, mettendo a disposizione dell’organizzazione le proprie imprese nel settore dell’edilizia”.
Affari con l’emergenza abitativa
Alcune delle imprese sequestrate a Cristiano Guarnera, “grazie all’intervento di Massimo Carminati, sono state coinvolte per il soddisfacimento delle esigenze connesse al piano di ‘emergenza abitativa’, promosso dall’amministrazione capitolina, nel quale, grazie alla capacità di penetrazione del sodalizio mafioso, erano da tempo inserite le cooperative di Salvatore Buzzi”.
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