ROMA, 11 dic. – Il fenomeno della corruzione in Italia diminuisce gli investimenti esteri del 16% e fa aumentare del 20% il costo complessivo degli appalti. Tra il 2001 e il 2011, la corruzione ha “mangiato” 10 miliardi di euro l’anno di prodotto interno lordo per complessivi 100 miliardi in dieci anni. Le aziende che operano in un contesto corrotto crescono in media del 25% in meno rispetto alle concorrenti che operano in un’area di legalità. E, in particolare, per le piccole e medie imprese hanno un tasso di crescita delle vendite di oltre il 40% inferiore rispetto a quelle grandi.
E’ quanto emerge da uno studio di Unimpresa sui costi dell’illegalità. Per il presidente dell’associazione, Paolo Longobardi, “le indagini di questi giorni sulla citta’ di Roma, ma anche quelle meno recenti sul Mose a Venezia e su Expo 2015 a Milano, rendono urgente un intervento serio da parte del governo e del Parlamento per ridurre i costi dell’illegalita’ che gravano sulle imprese italiane. Speriamo che domani, con il consiglio dei ministri annunciato dal premier Matteo Renzi, sia davvero la volta buona”.
(AGI)