Dispobili all’Archivio di Stato gli atti desecretati delle Stragi

La notizia è stata data oggi dal sito internet della Sicurezza Nazionale

ROMA, 10 dic – Del versamento informa il sito dell’intelligence italiana sicurezzanazionale.gov.it. Si tratta di un lavoro svolto in adempimento della direttiva diramata dal premier Matteo Renzi lo scorso 22 aprile, che ha disposto che vengano resi consultabili i documenti conservati presso tutti i ministeri e gli organismi di intelligence relativi alle stragi di Piazza Fontana (1969), Gioia Tauro (1970), Peteano (1972), Questura di Milano (1973), Piazza della Loggia (1974), Italicus (1974), Ustica (1980), Stazione di Bologna (1980), Rapido 904 (1984).

“Con questa direttiva – si lege sul sito – ciò che, per anni, è stato immaginato e percepito come nascosto, o sistematicamente preservato agli occhi dell’opinione pubblica, e’ entrato ufficialmente a far parte della memoria storica nazionale e come tale e’ stato reso disponibile a quanti vogliano comprendere alcuni dei piu’ tragici eventi della storia della Repubblica italiana”. Nei documenti che verranno resi disponibili non si troveranno documenti gia’ coperti dal segreto di Stato. Per legge, infatti, il segreto di Stato non può riguardare informazioni relative ad atti terroristici, stragi e eventi di mafia.

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Inoltre, le Procure, negli anni, hanno indagato su ogni singolo evento e hanno già potuto accedere a quanto contenuto nei fascicoli che ora divengono pubblici, così come le Commissioni parlamentari di inchiesta che hanno, nel tempo, acquisito la documentazione dell’intelligence. Un’apposita Commissione, nominata dal direttore del Dis, ha individuato “le modalità di protezione di specifiche informazioni che, nell’ambito dei documenti, dovessero richiedere tuttora una tutela nell’interesse della sicurezza di persone, della riservatezza di terzi, ovvero delle relazioni internazionali”.

Sono dunque ‘oscurati’ nei fascicoli declassificati i nominativi degli agenti dei servizi, esclusi i direttori e vice, i nominativi delle fonti fiduciarie o informazioni utili a identificarle; dati specifici riferiti ad incarichi e missioni dei dipendenti dei servizi; indirizzi delle sedi; riferimenti alle strutture organizzative e operative dei servizi; riferimenti a organismi informativi esteri; dati relativi alla riservatezza di terzi.

Minniti: ”E’ la più imponente opera di declassifica mai realizzata”

Il sottosegretario con delega all'Intelligence Marco Minniti

Il sottosegretario con delega all’Intelligence Marco Minniti

”Si tratta della più imponente opera di declassifica mai realizzata nella storia della Repubblica”. Lo rimarca il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, in una testimonianza raccolta da sicurezzanazionale.gov.it, il sito del Comparto Intelligence, in merito al versamento all’Archivio Centrale dello Stato della documentazione dell’Intelligence riguardante la stagione stragista.

”La direttiva – sottolinea Minniti – permette di anticipare consistentemente i tempi fisiologici di versamento, di norma fissati in almeno 40 anni dalla cessazione della trattazione corrente, e dà concreta realizzazione ad un aspetto rilevante della legge n. 124 ovvero il riconoscimento degli archivi dell’intelligence italiana come patrimonio a disposizione degli studiosi, del mondo dell’informazione e di tutti i cittadini”. ”Tale iniziativa – rimarca il sottosegretario con delega all’Intelligence – oltre ad andare nella direzione della trasparenza e della apertura, fornisce un fondamentale contributo allo sviluppo ed al consolidamento della memoria storica del Paese”.

”Ancora più rilevante – sottolinea ancora Minniti – se si pensa che i documenti che saranno declassificati riguardano uno dei periodi più complessi e dolorosi della nostra Repubblica. La declassifica, però, non vuole avere un impatto sulla verità giudiziaria ed è errato ritenere che all’interno di tali documenti sarà possibile trovare la ‘pistola fumante’. In tal caso, infatti, essa sarebbe già stata individuata dai magistrati che, nel corso degli anni, li hanno potuti visionare”.

”La direttiva invece – rimarca il sottosegretario con delega all’Intelligence – fornirà strumenti preziosi per la ricostruzione storico-politica di una fase molto delicata della vita della nostra Nazione. Venti anni di grandi trasformazioni sociali, politiche ed economiche per un’Italia al centro di profonde divisioni sia interne che internazionali. Un periodo che, anche grazie a tali documenti, potrà essere analizzato e compreso con sempre maggiore precisione e dettaglio”.
”Poiché non esiste un Paese maturo che non sia in grado di avere una memoria condivisa – è la conclusione di Minniti – l’Italia potrà affrontare questi elementi con la forza di una coscienza collettiva che guarda serenamente al proprio passato per affrontare al meglio le impegnative sfide future”.

(fonti: ANSA, Adnkronos, Sicurezzanazionale.gov.it)

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