PALERMO, 1 dic – Un secolo e mezzo di carcere per 16 dei 19 imputati, tre assoluzioni: si e’ chiuso cosi’ il processo “Pedro”, contro un gruppo di presunti appartenenti al mandamento mafioso di Porta Nuova. Tra i reati contestati le estorsioni alla produzione della fiction Squadra Antimafia Palermo oggi e la fornitura di droga a singoli componenti dello staff. La sentenza e’ della quarta sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Vittorio Alcamo, che ha accolto le richieste dei pm Maurizio Agnello, Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli.
L’indagine ha ricostruito episodi di violenza, danneggiamenti e pestaggi finalizzati ad ottenere il pagamento del pizzo, senza alcun riguardo nemmeno per “Squadra antimafia”, i cui responsabili denunciarono le pressioni subite per l’assegnazione dei servizi, dalla logistica ai trasporti, dalla fornitura dei pasti al reperimento di comparse.
Gli scagionati sono Nunzio La Torre, Maurizio Pecoraro e Agostino Catalano, l’unico che dovrebbe lasciare il carcere, perche’ non e’ detenuto per altri motivi. Nel dettaglio, Vincenzo Coniglio ha avuto 9 anni (l’accusa ne aveva chiesti il doppio, 18) Giuseppe Di Marco 6 anni, Antonino lo Iacono 16 anni, Giovanni Giammona 6 anni e 6 mesi, Domenico Marino 8 anni, Christian Mancino 10 anni, Salvatore Sampino 2 anni e 6 mesi, Giuseppe Giustino Rizzo 3 anni, Matteo Rovetto (condannato con l’accusa di essere stato un poliziotto talpa) ha avuto 5 anni, contro una richiesta dell’accusa di soli 3 anni, Francesco Chiarello 14 anni in continuazione, Giuseppe Migliore 5 anni e 4 mesi, 19 anni per Ivano Parrino, 12 per Giuseppe Auteri, 3 anni per Giusto Gagliano, 20 anni per Daniele Lauria (la richiesta era stata di 15 anni), 12 anni in continuazione per Rodolfo Allicate. Alcune delle pene sono state inasprite dai giudici, rispetto alle richieste della Procura, dopo che era stato ascoltato il neopentito Antonino Zarcone.
(AGI)